
Mission, vision e valori, sono realmente utili?
Quando visito il sito di un professionista o un'azienda e sto per cliccare su bottoni come "La nostra Mission e Vision", "I Valori aziendali", "La nostra Storia", "Chi sono/siamo" e simili le mie emozioni sono un misto di curiosità e paura.
Curiosità perché spesso si trovano delle storie bellissime, ma anche paura di trovare frasi tanto altisonanti quanto vuote.
Prima di andare avanti vorrei sfatare subito la convinzione che stilare missione, visione e valori sia una "roba da aziende" e in particolare aziende di grosso calibro. In genere succede proprio il contrario, cioè che le aziende diventano di grosso calibro proprio perché hanno fatto bene questo lavoro e questo discorso vale anche per i singoli professionisti: quelli più affermati e riconosciuti sul mercato hanno ben chiaro chi sono, cosa vogliono ottenere con il proprio lavoro e quali sono i loro valori guida.
Adesso posso proseguire dicendo che alla provocatoria domanda del titolo rispondo provocatoriamente che NO, missione, visione e valori NON SONO UTILI, se vengono realizzati in modo superficiale e pomposo.

Non si tratta solo di arrivare a scrivere le frasi (anche dette gli statement). Le mission, vision e valori realmente efficaci sono frutto di un cammino di consapevolezza e sviluppo di identità.
Come tutti i percorsi si tratta di un'avventura arricchente.
Se invece ci si focalizza solo sulla scrittura di una o più frasi che raccontino chi siamo, cosa vogliamo fare e con quali valori lo facciamo, allora quasi tutto perde di significato.
È come dire che scalare una montagna o arrivarci in elicottero siano la stessa cosa: indubbiamente in cima si gode della stessa vista, ma la persona che ha scelto di scalare ha sviluppato delle competenze fisiche e mentali differenti da chi ha scelto la via più veloce.
Non è un giudizio, ma un semplice dato di fatto e i fatti generano delle conseguenze. In questo caso le conseguenze sono che gli statement frutto di un buon percorso sono generalmente più coinvolgenti, mentre gli altri contribuiscono a creare la convinzione che "tutta sta roba non serve a niente".
Ma quindi, detto in soldoni, a cosa servono questi famosi statement
e il processo per arrivare a formularli?
Sicuramente NON servono a
- essere o diventare autocelebrativi ("Come siamo bravi, come siamo fighi")
- fare qualcosa solo perché lo fanno tutti e quindi non possiamo essere da meno
- scrivere frasi che vanno messe per forza nel sito
- avere la bacchetta magica che risolverà tutti i nostri problemi di marketing
L'obiettivo come detto ha in primo luogo un valore interiore (per il professionista o l'organizzazione) che porta ad ottenere risultati su due piani: un livello più alto e motivazionale e uno pragmatico e quotidiano.
Partendo dai risultati più sofisticati possiamo dire che un envisioning ben fatto porta ad avere
- maggiore auto-consapevolezza e quindi anche sicurezza nella comunicazione
- più motivazione anche nel lungo termine
- chiarezza su come comportarsi (non è indifferente quale strada si percorre per raggiungere i propri obiettivi)
- più senso di appartenenza (ad una causa, all'azienda, al proprio settore... a seconda che si tratti di un professionista o di un'organizzazione)
Tutto questo porta le seguenti ricadute pratiche:
- Capacità di attrazione (di clienti, fornitori, collaboratori, partnership, sponsor, finanziatori...) derivante dall'auto-consapevolezza e quindi dalla chiarezza e sicurezza nella comunicazione.
- Maggiore resilienza e quindi più alta capacità di resistere alle difficoltà di mercato, perché si riesce più facilmente a tenere la barra del timone sulla rotta anche in condizioni meteo avverse.
- Velocità decisionale, visto che chi ha chiari i propri valori e cosa essi significano nel concreto, ha bisogno di meno tempo per valutare le alternative e scarta più velocemente quelle non in linea con la propria etica.
- Passaparola spontaneo, recensioni e referenze migliori, creando un popolo di cosiddetti ambassador che ci fanno buona pubblicità in modo genuino e appassionato perché sentono di risuonare bene con il nostro modo di vedere e di fare le cose.
- Collaboratori più motivati e quindi meno turnover, meno assenze per malattia, minore utilizzo di risorse aziendali per altri fini. Questo vale anche per i singoli professionisti nella misura in cui il senso di connessione con uno scopo più grande di noi ci fa essere più costanti, focalizzati e anche più sani.
- Più velocità ed efficacia nelle comunicazioni di marketing, per gli stessi motivi del punto 1.
- Maggiore persuasività in qualunque tipo di negoziazione, anche in questo caso per la maggiore chiarezza, capacità di sintesi e convinzione comunicativa.

Qui si generano quei casi che io chiamo di "schizofrenia aziendale" di cui ti porto un esempio pratico: immagina una clinica o casa di riposo che abbia dichiarato di prestare cure premurose e attenzioni amorevoli verso i propri ospiti.
In questa struttura lavorano due operatori socio sanitari (OSS) le cui prestazioni vengono valutate rispetto alla velocità di esecuzione e al rispetto delle procedure.
Il primo OSS è molto efficiente, rispettoso delle procedure, veloce, ma di fatto è sbrigativo con gli ospiti della clinica perché sempre concentrato sugli obiettivi e sulle regole che centra e rispetta immancabilmente.
L'altro finisce spesso il lavoro in ritardo perché trascorre più tempo a interagire con gli assistiti e le loro famiglie e "piega" un po' le regole per venire incontro a situazioni particolari ed esigenze specifiche.
Secondo te, in un'azienda pubblica o privata che sia, che deve tenere d'occhio i propri standard di performance e di budget, quale dei due OSS riceverà la valutazione migliore? E quali saranno le possibili reazioni dell'OSS che è più amorevole (così come dichiarato dalla mission e dai valori aziendali)? E cosa succederà a livello di immagine?
Esempi analoghi si potrebbero fare anche in merito a cosa dichiara un professionista rispetto a quanto fa nella pratica.
Ecco perché quando svolgo il percorso di envisioning (che io chiamo la Ruota della Realizzazione) con professionisti e aziende, noto che a seguito della formazione avvengono meno sabotaggi (o auto-sabotaggi nel caso dei singoli), c'è maggiore soddisfazione e orgoglio per il lavoro svolto, un clima emotivo più energico, un maggiore "attaccamento alla maglietta" per usare una metafora sportiva.
ATTENZIONE DI NUOVO: nessuno ci chiede la perfezione! Tutti possiamo avere dei discostamenti o delle sbavature, l'importante è che non siano nè sistematici nè macroscopici, per il resto siamo esseri umani e il nostro lavoro può essere visto come un costante work in progress verso il raggiungimento dei nostri ideali.
Ti saluto dandoti le mie definizioni di missione, visione e valori, perché spesso c'è molta confusione soprattutto fra le prime due e imprecisione nella definizione dei valori.
MISSIONE: è il senso di identità, il motivo (professionale) per cui esistiamo come azienda o per il quale abbiamo scelto un certo lavoro come singoli. Potrebbe essere la prosecuzione naturale della frase "Siamo/sono nati/o per...".
Nel mio caso per esempio la mission è: "Essere un trampolino e una cassa di risonanza per i talenti delle persone che accompagno in un percorso di crescita". È per questo che sento di aver intrapreso il mestiere di consulente e formatrice.
VISIONE: è l'obiettivo ideale, rappresenta il sogno che desideriamo realizzare, l'impronta unica che con il nostro lavoro vogliamo lasciare nel mondo intorno a noi o anche nel Mondo.
Per me è "Avere un mondo di persone che pensano #amoillunedì!"
VALORI: sono concetti alti e ideali che ispirano il nostro agire quotidiano e che quindi vengono descritti in termini pratici attraverso delle azioni tipiche che li rappresentano nella pratica. I miei li trovi nel riquadro infondo a questo articolo.
Adesso che hai scoperto o riconfermato l'importanza e direi anche la necessità di fare un buon envisioning, non ti resta che agire. Se mi permetti di accompagnarti o di accompagnare il tuo gruppo puoi chiedermi a questo link una consulenza conoscitiva senza impegno per valutare insieme in che modo procedere.
Ti auguro in ogni caso una vita ispirata e gratificante!
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LILIA PAVONE
Avvocato pentito, patita dei Beatles, formatrice dal 2007, moglie, figlia, sorella, zia e amica.
La mia missione: Essere un trampolino e una cassa di risonanza per i talenti delle persone che accompagno in un percorso di crescita.
La mia visione: Avere un mondo di persone che pensano #amoillunedì!
I miei valori:
CONDIVISIONE: donarsi come professionista e come persona, condividendo tutto ciò che so e tutto ciò che sono.
DIVERTIMENTO: l’ironia salverà il mondo (insieme alla bellezza), perché il sorriso alleggerisce la tensione e consente di attingere a risorse altrimenti irraggiungibili.
CRESCITA E CURIOSITA’: una formatrice non può che credere nel valore della crescita continua attraverso il costante aggiornamento.
PACE: le capacità di ascolto (di noi stessi e degli altri) e di comunicazione empatica sono le migliori strategie di prevenzione del conflitto, sia nel quotidiano che su larga scala.

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