Cosa imparare dal POKE
Da qualche anno impazza per tutta Italia la poke mania ed è un fioccare di ristoranti, take away e consegne a domicilio di questo gustoso piatto hawaiano.
In un primo momento l'ho classificata come una semplice moda, ma osservando con più attenzione ho cominciato a riflettere su due cose:
- anche le mode si costruiscono
- dietro molte mode c'è un modello di business ben congegnato
Se proponi un prodotto (e il prodotto puoi anche essere tu, con le tue competenze e professionalità), be' dovrebbe interessarti capire come lanciare una moda e come renderla sostenibile e scalabile con un'organizzazione efficiente.
E allora tuffiamoci nel mondo del poke.
La moda nasce innanzitutto perché si intercettano i giusti bisogni; nel caso delle gustose insalate hawaiane si tratta fondamentalmente di 3 cose:
- cibo salutare
- veloce
- personalizzato
Si è evidentemente pensato che fast food non deve necessariamente coincidere con junk food o comunque con roba calorica e/o lentamente digeribile. C'è sempre maggiore richiesta di healty food e una bella ciotola di riso bianco o integrale condita con verdure, alghe, pesce e semini corrisponde a questa richiesta.
In più gli ingredienti sono personalizzabili, ovvero si può scegliere liberamente come comporre l'insalata.
Per fare questo e garantire anche la velocità si sono fatte delle scelte organizzative.
Per esempio il menu consente sia bowl già complete (veloce ma non personalizzato), sia la possibilità di comporre il piatto mettendo le crocette sugli ingredienti prescelti (personalizzato in maniera veloce).
Altro esempio è la messa in vista degli ingredienti quando si acquista in negozio: l'insalata viene composta indicando le vaschette ricolme di ingredienti, esattamente come siamo abituati a fare con il gelato.
Con l'esposizione degli ingredienti si soddisfano vari bisogni: quello della velocità (anche perchè posso indicare gli edamame e farli aggiungere anche se non so come chiamarli, senza perdere tempo a chiedere il nome o a farmi spiegare come sono fatti; li vedo, li riconosco se li ho già mangiati oppure intuisco cosa sono e li scelgo). È lo stesso motivo per cui già da molti anni i ristoranti cinesi aggiungono le foto nei menu, solo che qui si tratta di ingredienti semplici e non di piatti già pronti.
Questo soddisfa anche il bisogno di semplicità: mi si risparmia la fatica di imparare nomi di cibi strani, mi si toglie dall'imbarazzo di chiedere, mi fa sentire più padrone del processo e meno dipendente dagli altri.
Un altro effetto dell'esposizione degli ingredienti o delle loro foto nel menu o sulle pagine online è che sono belli, colorati, mettono allegria, appetito e generano desiderio e curiosità. Questo soddisfa il bisogno di bellezza.
Ordinare un poke durante una veloce pausa pranzo di lavoro, crea una sensazione generale di benessere perché è divertente, mi fa sentire che mi sto prendendo cura di me e non mi fa rientrare tardi in ufficio, ma tutto questo nasce sia dall'organizzazione che dalla comunicazione.
Veniamo all'aspetto comunicativo: se hai notato i ristorantini di poke ed i rispettivi siti internet hanno quasi tutti colori vivaci e luminosi e ovviamente grandi richiami alla cultura hawaiana con fiori e foglie tropicali, ukulele, surf e simili.
Questo non è solo un omaggio alla cultura da cui nasce questo piatto, ma vuole espressamente comunicare relax, benessere, buonumore e freschezza.
Adesso veniamo a noi e a quello che possiamo imparare da tutto ciò.
Il primo suggerimento è farsi le domande giuste e la prima è: quali sono i bisogni dei miei clienti?
Quando parlo di clienti, uso questo termine in senso ampio: un cliente può essere anche il mio capo a cui vendere un'idea, i miei collaboratori da coinvolgere in un progetto, un investitore da persuadere, un editore a cui proporre un libro...
Ecco una lista di bisogni frequenti ai quali non sempre si pensa, soprattutto quando si propongono idee: sicurezza sul ritorno dell'investimento (anche se si tratta di investimento di tempo e non di denaro), bisogni legati all'immagine (non fare la figura del cretino, oppure apparire audace e innovatore), rassicurazione sulla fattibilità, guida nell'immaginare il risultato finale (c'è chi ha maggiore capacità di farlo e chi ha bisogno di una descrizione più accurata, di un grafico, un'immagine, un plastico), c'è chi vuole sapere se hai già il piano di emergenza per eventuali contrattempi e ostacoli, e chi infine ti appoggerebbe, ma non sa dove trovare il tempo.
Una volta individuati i bisogni principali la domanda successiva è #cosapossofareper soddisfare questi bisogni?
Per esmpio nel caso di chi non sa dove trovare il tempo per supportarti la risposta è: trovalo tu questo tempo oppure trova il modo di rassicurare l'interlocutore che non dovrà dedicarci (troppo) tempo. Se sai che il fattore tempo è un elemento critico di successo, puoi proprio esordire con frasi tipo: "Ho una nuova idea/progetto e siccome so che le nuove idee ti piacciono perché ami innovare, ma non sai dove trovare il tempo per farlo, ho pensato che...". Ancora non hai proposto l'idea, ma già gli hai risolto un problema.
Come declineresti questa frase se invece di proporre un'idea ad una singola persona si trattasse di coinvolgere le persone di un gruppo di lavoro? Prova ad immaginare come rassicurarli sul fattore tempo, come risolvere almeno una parte del loro sovraccarico (reale o percepito) di lavoro.
In sintesi:
- individua un paio di bisogni importanti per i tuoi interlocutori
- domandati #cosapossofare per soddisfarli
- produci soluzioni pratiche ed organizzative per risolvere il rebus
- trova un modo accattivante di comunicarlo
... magari la proposta la puoi fare durante un pranzo di lavoro, davanti ad un veloce, sano e personalizzato poke bowl :-)
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LILIA PAVONE
Avvocato pentito, patita dei Beatles, formatrice dal 2007, moglie, figlia, sorella, zia e amica.
La mia missione: Essere un trampolino e una cassa di risonanza per i talenti delle persone che accompagno in un percorso di crescita.
La mia visione: Avere un mondo di persone che pensano #amoillunedì!
I miei valori:
CONDIVISIONE: donarsi come professionista e come persona, condividendo tutto ciò che so e tutto ciò che sono.
DIVERTIMENTO: l’ironia salverà il mondo (insieme alla bellezza), perché il sorriso alleggerisce la tensione e consente di attingere a risorse altrimenti irraggiungibili.
CRESCITA E CURIOSITA’: una formatrice non può che credere nel valore della crescita continua attraverso il costante aggiornamento.
PACE: le capacità di ascolto (di noi stessi e degli altri) e di comunicazione empatica sono le migliori strategie di prevenzione del conflitto, sia nel quotidiano che su larga scala.
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