COME LA GIOCOLERIA STA MIGLIORANDO LA MIA PRODUTTIVITÀ - I 5 BENEFICI CHE HO RISCONTRATO (finora)

La metodologia didattica che ho chiamato ApprenDivertimento rende i momenti formativi più produttivi, proficui e piacevoli, ma oggi voglio parlare di qualcosa che riguarda anche la produttività nel lavoro di tutti i giorni, non solo durante la formazione.

ECCO COME TUTTO INIZIÓ

Metti che siccome ti piace giocare ti informi su quali sono i benefici del gioco nell’età adulta.

Metti che scopri che tutto ciò che diverte e diverge dal consueto aiuta la memoria e l’apprendimento.

Metti che sei una formatrice e perciò perfezioni una metodologia didattica basata molto sul gioco e i role play.

Metti che cominci a frequentare una community di altre persone che la vedono come te e che insieme a loro vieni insignito del titolo di “Custode del gioco”.

A questo punto è facilissimo che ti capiti di trovare un formatore e coach molto sui generis che ti introduce al mondo della giocoleria.

A me quest’ultima cosa è successa poco più di 3 mesi fa e a oggi posso dire che i cambiamenti in meglio nella mia vita personale e professionale si possono già vedere.

BENEFICIO n.1, il più evidente: maggiore concentrazione.

Quando ho iniziato a giocolare mi trovavo in un periodo di grande tensione e pressione. Questo aveva fatto scendere la mia produttività al lavoro 📉

Pur amando moltissimo quello che faccio procedevo in modo disordinato, iniziando e interrompendo le attività, facendo fatica a stare concentrata sullo stesso compito a lungo, alzandomi spesso dalla scrivania e sostanzialmente trovando ogni scusa per divagare.

Le tecniche di respirazione e meditazione che avevo usato fino a quel momento per ritrovare il mio equilibrio interno non stavano funzionando perché in quel periodo proprio non riuscivo a stare ferma, vivevo un forte stato di insofferenza e quindi se provavo a meditare mi sentivo come un leone in gabbia.

Le rotelle nella mia testa giravano freneticamente e non riuscivo a rallentare. 

A quel punto la giocoleria è stata una manna dal cielo arrivata in modo casuale senza che io la “invitassi” nella mia vita: ho iniziato a fare brevi pause di giocoleria durante il lavoro (più o meno 10 minuti ogni 50 di lavoro, una specie di tecnica del pomodoro raddoppiata 🍅).

Mi sono resa conto che intanto che ero concentrata nel far volteggiare in aria le palline non riuscivo a pensare ad altro e il ritmo dei miei pensieri si calmava in maniera naturale.

In quelle pause un po’ circensi davo realmente tregua al mio cervello rispetto a quello che lo stava stressando.

Quando ritornavo alla scrivania ero più rilassata e concentrata, oltre che divertita e questo mi consentiva di aumentare la produttività.

BENEFICIO n.2: la pazienza 

Soprattutto all’inizio le cose non riescono bene facilmente e sono più le palline che finiscono a terra di quelle che danzano gentilmente nell’aria.

🧘🏻‍♀️ 🧘🏼‍♂️ La pazienza consiste in un grande lavoro di accettazione:

  • accettare che i progressi non sempre sono veloci come vorremmo
  • accettare che a volte si fanno anche dei passi indietro
  • accettare l’errore
  • e accettare anche che ci si può divertire anche quando le performance vanno a “schifìo”.

Infatti una delle cose che con la giocoleria mi è parsa particolarmente evidente è che il divertimento è nel processo prima ancora che nel risultato, un po’ come quando si dice che la meta di un viaggio è il viaggiare e non tanto il luogo verso cui siamo diretti.

Quindi giocolare diventa un grande esercizio di pazienza verso se stessi, verso i propri limiti, verso le giornate “no”.

Non una pazienza forzata, frutto della mancanza di alternative, ma una pazienza dolce, che ci fa fare un bell’inchino proprio quando tutte le palline sono capitombolate sul pavimento 🔴🟢🟡🔵

La pazienza sul lavoro è un’ottima alleata: serve con i colleghi, i fornitori, i clienti, il pc che non funziona, la burocrazia che rallenta i processi, l’account o il sito che vanno in crash nel momento peggiore, la corrente elettrica che salta quando non abbiamo ancora salvato il file... devo continuare? 
Converrai anche tu che questo tipo di pazienza può grandemente contribuire alla felicità al lavoro e a ritrovare motivazione al lavoro. 

BENEFICIO n.3: celebrare l’errore.

Una volta, quando anni fa ero in una compagnia teatrale, dopo un periodo in cui lo spettacolo prendeva forma sempre più e sempre meglio e in cui il gruppo si era affiatato molto bene, accadde l’inevitabile: una prova andò malissimo.

Quel pomeriggio sembrava voler dimostrare concretamente la famosa legge di Murphy: se c’è qualcosa che può andare storto, lo farà! 😵‍💫

Ovviamente a fine prova eravamo tutti nervosi e con il morale sotto i piedi.

Fu in quella circostanza che il regista ci ribaltò la prospettiva con una semplice domanda: preferite che questi intoppi si siano verificati oggi o che si verificassero all’improvviso il giorno della prima?

Avevo 27 anni e da lì non ho mai dimenticato il fatto che un errore non è altro che uno step di apprendimento.

Tutto ciò mi ha portato ad un cambio di prospettiva anche su tutte quelle cose che nel lavoro non andavano come avrei voluto (sono una maledetta perfezionista, quindi non hai idea di quanto questo concetto sia lontano dal mio modo di pensare).

Ovviamente non vuol dire lasciar perdere il tentativo di migliorarsi e fare le cose così come vengono al grido di “gli errori, se non ci fossero bisognerebbe inventarli!”. 😖🤯🤬 Vuol dire spendere meno energia nel recriminare, nell’accusarsi, nel brontolare e conseguentemente concentrare la propria attenzione sugli apprendimenti e sulle soluzioni.

La giocoleria è arrivata a rinforzare questo messaggio e anche a ricordarmi che senza errori non si progredisce; non solo: si può costruire una gag sugli errori, si può incentrare un’attività partendo dagli errori, si può ridere di essi e sicuramente da essi si può imparare.

BENEFICIO n.4: il coraggio.

Questo è un po’ un corollario del beneficio precedente.

Non è facile mostrarsi in pubblico quando si è giocolieri principianti, perciò ho scelto una terapia d’urto: uno dei miei migliori luoghi di apprendimento e allenamento sono le spiagge nel giorno di loro maggiore affollamento, la domenica.

Vivendo a Cagliari, la stagione inizia presto e dura a lungo, per cui ho tanto modo di praticare.

Appena inizio a lanciare le palline credo di non riuscire neanche a contare fino a 30 che già ci sono un paio di bambini che mi guardano... e inizia l’ansia da prestazione, ma inizia anche il bello con il coinvolgimento e con la capacità di usare l’errore come parte dello spettacolo.

Una delle ultime volte un paio di bimbetti avevano anche delle pistole ad acqua e ho concordato con loro che potevano spararmi ogni volta che qualcosa andava storto (e visto il caldo che c’era, non era neanche un cattivo affare!).

Poi dopo un po’ hanno cominciato a spararmi acqua appositamente per farmi sbagliare per poi avere l’autorizzazione a spruzzare ancora a causa dell’errore.

È stato divertentissimo e io mi sono allenata a giocolare anche con fonti di disturbo (più o meno autorizzate).

 Quante volte non ci siamo lanciati in un progetto perché non ci sentivamo ancora pronti?

Ora, lungi da me dire che sia giusto fare le cose senza essere adeguatamente preparati, ma mettiamoci d’accordo su cosa voglia dire “adeguatamente”.

Con le giuste precauzioni, preparando anche un piano B, adottando delle soluzioni-paracadute in caso qualcosa vada storto, direi che sui luoghi di lavoro un po’ di coraggio in più non guasterebbe e parlo anche per me.

Da quando la giocoleria è entrata nella mia vita sto osando un po’ di più e devo dire che sta andando bene (shhh, non lo dire a nessuno altrimenti si aizzano gli invidiosi, hahaha!).

BENEFICIO n. 5: la sacra arte dello “scialla!” 

Per la giocoleria occorre una attenzione rilassata, una attenzione non tesa, non troppo attaccata al risultato. Solo in questo modo si ottiene la giusta fluidità di movimento e di pensiero che consente di giocolare con successo 🤹🏻‍♀️ 🤹🏻‍♂️

Viceversa accumulo tensioni muscolari e contratture, trattengo il respiro o respiro in modo superficiale e risulto rigido e poco elegante nei movimenti.

È necessario dunque allenare questo tipo di presenza-assenza, quel famoso stato di flusso ☯️ di cui si parla tanto da un po’ di tempo a questa parte, quello stato di grazia in cui se incontro una difficoltà dentro la nostra testa può riecheggiare l’auto-esortazione “scialla!”, che ci consentirà molto spesso di trovare la giusta soluzione.

Quando il corpo sperimenta questa condizione tende a ricercarlo e ricrearlo e anche questo può portare notevoli benefici nel proprio lavoro, portandoci a camminare leggeri fra compiti pesanti, percependo molta meno fatica o non percependone affatto e rimanendo allo stesso tempo anche molto efficaci e soprattutto efficienti (minore sforzo e maggiore risultato).

Ultimamente ho imparato anche a far roteare dei piatti sopra una bacchetta. Ho scoperto che si chiamano piatti cinesi. Al momento uso la versione di plastica dura (prova a immaginare qualcosa di simile a un frisbee) e conto in futuro di cimentarmi anche con le clavette e con i poi (che sono quelle specie di bolas con il nastro che si fanno roteare).

Chiaro che non a tutti può interessare, piacere o intrigare la giocoleria, ma a conclusione di questo articolo ti pongo un paio di domande:

  • Puoi prendere in considerazione l’idea di provare? Accetti la sfida?
  • E se non la giocoleria, quale altra attività potresti fare durante una breve pausa sul lavoro? (Cerca qualcosa che possa attivare la creatività e applica la creatività anche nella ricerca della risposta a questa domanda. In sintesi non vale rispondere “mi prendo un caffè”, perché non è creativo e non stimola la creatività e soprattutto non ne puoi prendere uno ogni 50 minuti!!) 

Buone pause creative e produttive!

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LILIA PAVONE

Avvocato pentito, patita dei Beatles, formatrice dal 2007, moglie, figlia, sorella, zia e amica.

La mia missione: Essere un trampolino e una cassa di risonanza per i talenti delle persone che accompagno in un percorso di crescita.

La mia visione: Avere un mondo di persone che pensano #amoillunedì!

I miei valori:

CONDIVISIONE: donarsi come professionista e come persona, condividendo tutto ciò che so e tutto ciò che sono.

DIVERTIMENTO: l’ironia salverà il mondo (insieme alla bellezza), perché il sorriso alleggerisce la tensione e consente di attingere a risorse altrimenti irraggiungibili.

CRESCITA E CURIOSITA’: una formatrice non può che credere nel valore della crescita continua attraverso il costante aggiornamento.

PACE: le capacità di ascolto (di noi stessi e degli altri) e di comunicazione empatica sono le migliori strategie di prevenzione del conflitto, sia nel quotidiano che su larga scala.

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